Ottone Rosai, ‘teppista’ e ‘maestro d’umanità’: l’interventismo a ritroso di Dentro la guerra

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Abstract

La «sintesi tra sostanza e spirito» rivendicata da Ottone Rosai nella sua Difesa pubblicata sul Frontespizio nel 1936, può essere interpretata sia nei termini di un interventismo “ad oltranza”, sia ricondotta all’appellativo di “maestro d’umanità” attribuitogli da Romano Bilenchi e Berto Ricci. Per questa generazione di giovani intellettuali fiorentini, Rosai con Dentro la guerra offre un modo per rivivere l’«avventura» della guerra rendendo sopportabile la sua «triste eredità» (Bilenchi). Ciò rende possibile accomunare Rosai a un modernismo inteso come “realismo dialettico” (Schloesser), che nella sintesi tra tradizione, moderno e verità cristiana riflette l’universalismo del lutto in Europa a partire dal 1914 (Winter). Il “teppista” si distingue però per un “attivismo” memoriale che impedisce alla “guerra–festa” di trasformarsi in passato.
Original languageItalian
Title of host publicationGli italiani e la Grande Guerra
EditorsStefano Magni
Place of PublicationCanterano
PublisherAracne editrice
Pages97-108
Number of pages11
ISBN (Print)978-88-255-1943-3
Publication statusPublished - 2018

Keywords

  • Ottone Rosai
  • Modernism
  • First World War Studies
  • Realism

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