Abstract
La violenza esercitata durante il G8 a Genova sui corpi dei manifestanti, risultata nella morte di Carlo Giuliani e nel pestaggio delle persone presenti nella Scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto, è stata oggetto di condanne morali e di sentenze legali ancora in corso. L'eccezione creatasi nella tutela dei diritti umani ha fatto presumere una svolta nel funzionamento della democrazia e delle forze dell'ordine verso una politica autoritaria, sia in continuità con un passato fascista nazionale, sia in sintonia con un potere repressivo globalizzato. Accanto alle diverse comunità che rappresentano le vittime, si sono costituite quelle dei poliziotti. Le due visioni antitetiche, fatte interagire in diverse prove narrative, non sempre riescono però a eludere gli schemi bipolari che i concetti di democrazia e libertà comportano. Pertanto è essenziale dare un volto e una collocazione al 'nemico' che fa da perno all'antagonismo tra movimento e forze dell'ordine.
Original language | Undefined/Unknown |
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Pages (from-to) | 415-424 |
Number of pages | 10 |
Journal | Italian Studies |
Volume | 65 |
Issue number | 3 |
Publication status | Published - 2010 |
Keywords
- Specialized histories (international relations, law)
- Literary theory, analysis and criticism
- Culturele activiteiten
- Overig maatschappelijk onderzoek